Porto Rotondo patrimonio artistico dell’umanità: il sogno del Conte Donà dalle Rose

conte dalle rose MOD

Lo sviluppo della zona di Porto Rotondo nasce da un’idea dai Conti Luigi e Niccolò Donà dalle Rose che si basa sul concetto della polis greca che per creare una città è necessario costruire una piazza, una chiesa, un teatro, una scuola e un porto. Nei tempi moderni anche la realizzazione di uno Yacht Club.

La polis greca, a differenza delle città-stato orientali (per esempio quelle sumere) o micenee che ruotavano intorno al palazzo, era organizzata, anche sul piano urbanistico, intorno a due poli principali:
– l’acropoli (“città alta”), collocata alla sommità di un’altura; vi erano collocati i principali templi, i tribunali e gli edifici pubblici;
– l’asty (“città bassa”), il cui cuore era rappresentato dall’agorá o piazza, luogo di affari, di mercato, ma anche di assemblee pubbliche e di dibattito politico. Tutto intorno alla piazza si distribuivano le abitazioni, inframmezzate da orti; nelle immediate vicinanze, oltre le mura, si trovavano i terreni coltivati, divisi nelle varie proprietà individuali; più oltre, la campagna incolta e i boschi, di proprietà della comunità e adibiti alla pastorizia. La maggior parte delle città greche sorgeva inoltre in prossimità della costa, sulla quale si trovava il porto della città.

La città e la campagna erano spazi fortemente integrati sia perché era l’agricoltura la fonte principale di sostentamento sia perché la proprietà terriera era un requisito fondamentale per godere dei diritti di cittadinanza. A caratterizzare la polis greca erano poi la presenza di un teatro, di un ginnasio e di una palestra; si trattava dei luoghi della paidéia, cioè dei luoghi in cui i giovani e i cittadini erano educati ai valori civici, culturali e spirituali della grecità e allenati alle gare e alla guerra.

Il meraviglioso borgo di Porto Rotondo nasce dal mare, perché “la gente arriva dal mare nel porto, sale nel luogo di culto, si diverte nel teatro e si incontra nella piazza».

E’ da qui che arrivano le persone da tutto il mondo, si innamorano e non la lasciano più.

Questo amore puro si sente e si vive quando si ha il privilegio di poter incontrare il Conte, che per gli amici è semplicemente “Luigino”.

Tra i suoi avi annovera tre dogi di Venezia, che oltre al titolo nobiliare gli hanno lasciato quella naturale eleganza nei modi e nella gentilezza. Il cognome “dalle Rose” ci porta indietro al 1476 quando il casato ricevette le tre rose d’oro da Papa Sisto IV in persona, alta riconoscenza del Papato ai Regnanti, che si erano distinti nelle loro opere.

Il progetto di polis non si limita alla costruzioni dei suoi pilastri ma anche a tutto il contorno dove le ville con parchi e giardini si integrano con la bellezza del paesaggio in armonia con la terra e il mare.

La scorsa estate il conte Luigi Donà dalle Rose è stato il vincitore della prima edizione del premio “Guidone Azzurro“, il prestigioso riconoscimento, assegnato dallo Yacht Club Porto Rotondo al socio o a colui che a vario titolo sia stato attore o artefice di azioni virtuose in favore o a tutela dell’ambiente marino e sottomarino, della sua biodiversità e delle Comunità marinare.

Il Conte Luigi Donà dalle Rose sfoglia il libro sulla storia di Porto Rotondo.

La motivazione risale alla nascita di Porto Rotondo, negli anni ’60, quando il conte incaricò la Degremont per la depurazione delle acque nere e il successivo riciclo per l’irrigazione dei giardini della frazione di Olbia. Fulgido esempio in tempi non sospetti di economia circolare rigenerativa.

La storia insegna e l’idea diventa realtà.  Nel 1965 Andrea Cascella, che l’anno prima aveva conquistato la Biennale di Venezia, crea le quattro bitte sul porto. Negli anni 70 inizia a progettare la chiesa insieme al maestro Mario Ceroli, il tutto coordinato dallo Studio Addis e da Marina Sotgiu.

“Se hai ricevuto in dono un’auto con un motore funzionante, una carrozzeria abbastanza buona e tre ruote, necessariamente per utilizzarla dovresti mettere la quarta ruota. Il teatro così è già bellissimo ma vorrei vederlo ultimato”.

Con questo spirito, la Fondazione Porto Rotondo, presieduta dal Conte Donà dalle Rose, desidera completare e conservare i gioielli del borgo. La piazzetta, la chiesa, via del Molo e il teatro. La Fondazione non ha scopo di lucro e l’unico obiettivo è favorire la cultura.

Oggi il teatro è ancora da ultimare. I 4 pilastri da realizzare sono:

– il completamento del bassorilievo in facciata;

– la costruzione della macchina scenica;

– il nuovo impianto di illuminazione;

– l’impianto audio.

Il progetto del teatro di Porto Rotondo a firma dello Studio Addis.

Nel progetto anche la realizzazione della sede dell’archivio storico e della Fondazione “Porto Rotondo” con il percorso dell’arte.

Il Conte Luigino coltiva un sogno: inserire la ‘sua’ Porto Rotondo nell’elenco del patrimonio artistico dell’umanità.

Porto Rotondo è una piccola polis che rende grande la Sardegna, una terra da amare e tutti possiamo far brillare questo gioiello e viverlo nella quotidianità.

Luisa Cardinale


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