Chi ama il teatro lo sa bene, la stagione lirica è iniziata. E gli altri?
Se provassimo ad immaginare di entrare in un teatro per assistere alla messa in scena de “La Cenerentola” di Rossini, chi sarebbe il vicino di sedia ideale? È probabile che in questo momento vi stiate immaginando un uomo o una donna di mezza età, vestiti in modo elegante e seduti su una poltrona in velluto in un’atmosfera da film ambientato nell’800.
La scorsa stagione lirica ha confermato in parte questa percezione. Infatti, l’Osservatorio dello Spettacolo della Regione Emilia Romagna, in una ricerca presentata il 17 aprile scorso al Teatro Comunale di Bologna, ha mostrato che il pubblico della lirica è di età avanzata, istruito e fidelizzato al proprio teatro che (quasi sempre) è proprio dell’800.
Ebbene sì, anche il teatro (soprattutto quello musicale) sta manifestando da tempo sintomi di difficoltà poiché tutto il sistema è entrato in quel circolo vizioso che chiameremo, per comodità e in modo del tutto superficiale, “intrattenimento di nicchia“. C’è quindi la necessità di allargare la lirica ad un pubblico più ampio facendo assumere all’opera una funzione di aggregazione e di condivisione anche per le nuove generazioni.
Che fare dunque per frenare il declino?
Il Report dell’Osservatorio suggerisce alcune direzioni da intraprendere.
Il melodramma, meglio conosciuto come opera lirica, è il genere più completo e multidisciplinare tra le proposte di spettacolo dal vivo, in quanto frutto di un insieme di generi artistici quali musica, canto e drammaturgia. Nonostante questo, a fronte di una varietà di forme espressive non corrisponde un pubblico altrettanto esteso, bensì un pubblico di nicchia. Espressione che ai più suonerebbe come un complimento, ma la verità è che non lo è. I teatri lirici vanno spesso in sold out, questo è innegabile, ma in Sardegna, per esempio, sono talmente poche le repliche proposte che gli appassionati si ritrovano sempre lì, lo stesso giorno alla stessa ora (sulla stessa poltrona, ovviamente).
Nel suo periodo più florido andare a vedere l’opera era una tradizione e una passione, oggi però la lirica coinvolge un tipo di pubblico più ristretto, costituito per lo più da adulti e anziani, che potrebbe ridursi ulteriormente da qui a poco.
L’indagine promossa dall’Osservatorio dell’Emilia Romagna, è basata sul focus group del «non pubblico», ossia di quelle persone che non hanno mai seguito la lirica.
È emerso che l’opera lirica attira interesse e curiosità poiché rappresenta una grande tradizione italiana, tanto che molti brani e passaggi sono famosissimi anche all’estero. Insomma, è un’intrattenimento culturale giudicato come affascinante, ma, dai molti, anche respingente.
In generale non si va all’Opera perché ritenuta elitaria, eccessivamente costosa, chiusa nei propri linguaggi e nella tradizione, impegnativa, in quanto presuppone una conoscenza pregressa delle opere per essere comprese. Il vero problema è il timore di non sentirsi a proprio agio nei panni della signora con la pelliccia seduta in prima fila.
Perciò le modalità di fruizione di un’opera vanno interpretate in uno spettro più ampio, che riguarda le attitudini rispetto a cultura e tempo libero che è considerato per definizione una risorsa scarsa. I requisiti che sottendono la scelta di un’attività rispetto ad un’altra comprendono: chiarezza di comunicazione che deve avvenire nei ‘luoghi’ più adatti, fisici e soprattutto web e social; accessibilità, che contempla anche la proposta di sconti, offerte speciali, last minute; servizi dedicati come acquisti o prenotazioni on-line. Caratteristiche che non sempre le attività culturali, tanto più l’opera lirica, possiedono.
Ritenere, come più volte detto dai più, che l’esiguità del pubblico della lirica sia dovuta a carenze intellettuali della stragrande maggioranza dei cittadini è veramente riduttivo. “Semmai la scarsa conoscenza del ‘prodotto’ è spesso dovuta al fatto che il milieu che ruota intorno al teatro d’opera non comunica e ne rende difficile l’accesso”, suggerisce l’economista della cultura Michele Trimarchi.
Per rilanciare il teatro d’opera Trimarchi propone la valorizzazione degli edifici di grande pregio storico-artistico, spesso lontani dai percorsi urbani; l’apertura del foyer durante il giorno, fornendo servizi accessori come wi-fi, bar, piccola biblioteca potrebbe rendere in poco tempo il teatro familiare per la comunità.
La tecnologia, inoltre, può contribuire a rendere più comprensibile il linguaggio dei testi e a tradurli in chiave contemporanea, catturando l’interesse del pubblico più giovane. Il sito del teatro così come i social network dovrebbero essere curati per suscitare l’interesse del potenziale pubblico.
Insomma, bisogna partire dallo studio di una strategia di comunicazione che potrebbe portare ad una nuova epoca fertile del teatro lirico.
Il teatro lirico in Sardegna
Facciamo la nostra parte per sostenere il teatro e riportiamo le prossime date della stagione lirica in Sardegna.
Teatro Lirico di Cagliari 2023
Stagione concertistica:
- 14 e 15 gennaio: Gioachino Rossini Petite Messe solennelle per soli, coro e orchestra
- 20 e 21 gennaio: Carl Maria von Weber Oberon: Ouverture
- 14 febbraio: Johann Sebastian Bach Partita II in re minore per violino solo BWV 1004: Chaconne;
Franz Schubert Sonata in La maggiore per violino e pianoforte op. 162 D. 574;
Claude Debussy Sonata n. 3 in sol minore per violino e pianoforte L 148;
Ottorino Respighi Sonata in si minore per violino e pianoforte P 110; - 25 febbraio: Sergej Rachmaninov Seconda Sinfonia in mi minore op. 27
Pëtr Il’ič Čajkovskij Romeo e Giulietta, ouverture-fantasia in si minore
Dmitrij Šostakovič Ouverture festiva op. 96 - 3 e 4 marzo: Wolfgang Amadeus Mozart Il flauto magico K. 620: Ouverture
Johannes Brahms Terza Sinfonia in Fa maggiore op. 90
Muzio Clementi Seconda Sinfonia in Re maggiore op. 18 - 21 marzo: Wolfgang Amadeus Mozart Quartetto in Do maggiore “Delle dissonanze” K. 465
Ludwig van Beethoven Quartetto in do diesis minore op. 131 - 31 marzo e 1 aprile:Nikolaj Rimskij-Korsakov La grande Pasqua russa op. 36
Giuseppe Verdi Quattro Pezzi Sacri: Stabat Mater
Pëtr Il’ič Čajkovskij Sesta Sinfonia in si minore “Patetica” op. 74 - 12 e 13 maggio: Ottorino Respighi Trittico botticelliano, P. 151
Ottorino Respighi La boutique fantasque, suite dal balletto su musiche di Gioachino Rossini, P. 120
Alfredo Casella Sinfonia n. 3 op. 63 - 9 e 10 giugno: Béla Bartók Concerto per orchestra
Pëtr Il’ič Čajkovskij Notturno n. 4 in re minore per violoncello e orchestra op. 19
Aram Il’ič Khačaturjan Concerto-Rapsodia in re minore per violoncello e orchestra
Tutti gli altri concerti sul sito del Teatro Lirico di Cagliari.
Lirica e balletto
- 10 – 19 febbraio: Gloria
- 17 – 26 marzo: La Cenerentola
- 21 aprile – 3 maggio: Andrea Chénier
- 26 maggio – 4 giugno: La Traviata
- 30 giugno – 9 luglio: Carmen
- 3 – 8 ottobre: Il lago dei cigni
- 17 – 26 novembre: Mefistofele
- 21 – 30 dicembre: La Bohème
Teatro comunale di Sassari
- 2 e 4 dicembre: La traviata
- 7 dicembre: Concerto Lirico-Sinfonico
Alice Sassu