La Manovra Finanziaria approvata in Consiglio regionale ha previsto diverse misure per la lotta allo spopolamento dei Comuni sotto i 3mila abitanti. Ecco come le ha accolte Antonello Idini, primo cittadino di Padru.
Con l’ultima Manovra Finanziaria, la Regione ha voluto dare un impulso alla lotta contro lo spopolamento dei piccoli centri. Il pacchetto di stanziamenti prevede fondi a favore dei nuclei familiari che risiedono o trasferiscono la residenza nei Comuni fino a 3mila abitanti e un bonus nascita che arriva fino a 600 euro mensili per ogni figlio nato dal 2022 in avanti. E’ stato inserito, inoltre, un contributo a fondo perduto fino a 15mila euro per la ristrutturazione di prima casa destinato a chi risiede o trasferisce la residenza nei paesi con meno di 3mila abitanti. Chi invece deciderà di aprire un’attività nei territori più deboli potrà contare su un contributo fino a 20mila euro.
Si tratta di misure accolte con favore dai territori, seppur con qualche riserva: per poter essere realmente efficaci, i bonus hanno necessità di essere affiancati da investimenti sulle infrastrutture tecnologiche.
“Si tratta tutto sommato di un buon punto di partenza – afferma Antonello Idini, sindaco di Padru, Comune di 2mila anime a pochi chilometri da Olbia – le misure possono anche essere giudicate blande, ma non mi piace puntare il dito su ciò che manca. Preferisco focalizzare l’attenzione su ciò che di concreto è stato fatto, dunque non possiamo che accogliere positivamente questo dispositivo.”
“I fondi – aggiunge il primo cittadino – permetteranno di ammortizzare il carico di spese aggiuntive sia per le famiglie con figli, che per le aziende che vorranno trasferirsi in un piccolo Comune. Potenzialmente è una spinta alla crescita”. Che da sola, però, non basta. Per ravvivare l’economia dei piccoli centri è necessario implementare le loro capacità in termini tecnologici. Come sottolineato anche dalla presidente di Confartigianato Imprese Sardegna Maria Amelia Lai in una recente intervista rilasciata a L’Amsicora, lo ‘sdoganamento’ dello smart working può essere la chiave per ripopolare l’interno. A patto, però, che si realizzino le condizioni ideali a livello tecnologico: “Questo è un tasto dolente – ammette Idini – i piccoli Comuni hanno un bisogno immane di investimenti in tecnologia e reti internet performanti. Questi strumenti possono abbattere le distanze anche in territori complessi, e Padru rappresenta l’esempio perfetto: il nostro centro conta mille abitanti, mentre altri mille sono sparsi in tredici frazioni. La più lontana tra queste dista addirittura 17 Km. Ci sono tanti fabbricati che necessitano di essere popolati, ma è necessario che la rete internet raggiunga ogni borgo. Gli ultimi studi – conclude – ci dicono che l’installazione di una banda larga è il presupposto fondamentale sia per la crescita del fatturato delle aziende, che anche per la nascita di nuove imprese”.