Il nuraghe Belveghile rinasce: presentati i risultati della campagna di scavi

Belveghile Nuraghe

Non chiamatelo più ‘nuraghe sotto il cavalcavia’. Grazie alla recente campagna di scavi da 300mila euro concessi dal Ministero della Cultura in un’area di circa mille metri quadri, il ‘Belveghile‘ di Olbia entra di diritto nell’olimpo dell’archeologia sarda.

I risultati – per certi versi eccezionali – dei lavori che hanno interessato il complesso nuragico negli ultimi mesi, sono stati illustrati con dovizia di particolari nel corso di un incontro pubblico che si è tenuto venerdì 5 novembre alla presenza di Patricia Olivo, segretario regionale del Ministero della Cultura per la Sardegna, Bruno Billeci, dirigente della soprintendenza archeologica di Sassari e Nuoro, Paola Mancini, archeologa, Gianni Sarti, presidente del Consorzio Industriale Nord Est Sardegna, proprietario dei terreni nei quali sorge il nuraghe e i funzionari del Mic Francesco Carrera, Alessandra Carrieri e Patrizia Luciana Tomassetti.

Dodici strutture, sia di forma rettangolare che circolare, una capanna absidata di ben 17 metri utilizzata per attività artigianali e oltre 100 strumenti in terracotta e pietra di varia forma e grandezza: pestelli, mortai, lisciatoi e altri utensili. Questi i principali elementi emersi nei 5 mesi di scavi, che rendono il ‘Belveghile’ un complesso unico nel suo genere nel Nord Sardegna. Solo a Nuoro, in località ‘Tanca Manna’, erano infatti state ritrovate delle capanne di analoga fattura, ma di dimensioni ben più ridotte.

“Sono emerse strutture di grande pregio, e la nostra intenzione è quella di proseguire con le campagne di scavo – ha affermato Patricia Olivo, in rappresentanza del segretariato regionale del Ministero della Cultura – il Belveghile ha alle spalle una storia travagliata, e proprio per questo merita attenzioni importanti”. Sulla stessa lunghezza d’onda Bruno Billeci, a Olbia in rappresentanza della Soprintendenza archeologica: “Negli anni ’80 il nuraghe venne salvato da distruzione certa – ha dichiarato – ora ha necessità di essere valorizzato e conosciuto, non solo nell’Isola”.

E proprio la valorizzazione turistica del nuraghe Belveghile sta particolarmente a cuore al Cipnes, che intende farne un vero e proprio fiore all’occhiello: “La concessione di quest’area alle attività di scavo fu uno dei miei primissimi atti da presidente – ha ricordato il presidente del Consorzio Gianni Sartiil complesso rappresenta un bene di primaria importanza. Gli investimenti nella cultura sono fondamentali nella destagionalizzazione dei flussi turistici”.


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